Recensioni
"L'impegno costante dell'artista è rivolto a valutare molteplici equilibri tra colore e linea, strumenti di reciproca tensione che lasciano affiorare differenti stati di luce e d'ombra, per captare vibrazioni e sfumature disseminate sulla superficie; l'artista preferisce togliere elementi riconoscibili costruendo atmosfere con la leggerezza del visibile e dell'invisibile.
Nella ricerca di Renato non c'è appagamento contemplativo e neppure progressione logica di forme, ma costante apertura verso le intermittenze del segno e del colore, trasmessa con vigore e temerarietà.
C'è un tempo di costruzione dell'opera di Renato come campo aperto alle soggettive scelte segnica-cromatiche e al superamento della fase progettuale; c'è infine un tempo di percezione dello spettatore che è invitato non a consumare con un colpo d'occhio l'immagine dipinta ma a entrarvi lentamente e con attenzione, cogliere i minimi articolari della tessitura cromatica per ricondurla ad una visione totale. Questa soglia tra visibile ed invisibile è una presenza costante, tesa a coinvolgere il lettore, ben oltre il puro e semplice atto del vedere, nel caso di Renato la condizione necessaria per accedere alla sostanza del colore, per scorgere nel magico confine delle trasmutazioni segniche, tutte le possibili stratificazioni e alterazioni espressivo-cromatiche per rivelare il loro modo di apparire o di dissolversi."
Cristina Boaretto
Nella ricerca di Renato non c'è appagamento contemplativo e neppure progressione logica di forme, ma costante apertura verso le intermittenze del segno e del colore, trasmessa con vigore e temerarietà.
C'è un tempo di costruzione dell'opera di Renato come campo aperto alle soggettive scelte segnica-cromatiche e al superamento della fase progettuale; c'è infine un tempo di percezione dello spettatore che è invitato non a consumare con un colpo d'occhio l'immagine dipinta ma a entrarvi lentamente e con attenzione, cogliere i minimi articolari della tessitura cromatica per ricondurla ad una visione totale. Questa soglia tra visibile ed invisibile è una presenza costante, tesa a coinvolgere il lettore, ben oltre il puro e semplice atto del vedere, nel caso di Renato la condizione necessaria per accedere alla sostanza del colore, per scorgere nel magico confine delle trasmutazioni segniche, tutte le possibili stratificazioni e alterazioni espressivo-cromatiche per rivelare il loro modo di apparire o di dissolversi."
Cristina Boaretto